giovedì 15 ottobre 2009

Banca del Sud-dito




Si scrive Banca del Sud, si legge Cassa del mezzogiorno.
Una Banca che dovrà decidere come ed a chi concedere credito nel sud Italia.
Ho il forte sospetto (ma io sono un noto malpensante) che questa "banca" si trasformi in un modo legale per scambiare voti.
Io faccio un prestito a te e tu dai i voti a me.
Ci sono "politici" ancora in giro, che facevano parte della cassa del mezzogiorno, che sputacchiano in faccia a chi tradisce il padrone (a buon intenditore poche parole), che grazie a questo meccanismo hanno fatto carriera, nonché palate di soldi.
In questo modo si è finito per votare e dare quindi potere ad una classe politica inetta. Gli elettori hanno quello che si meritano. Se si scende a compromessi, se ne pagano anche le conseguenze.
Esattamente in questo modo si diventa sudditi.
La storia si ripeterà? Ci potete contare.

Cogito Ergo Sum

sabato 12 settembre 2009

Pier 96




A san Francisco è attivo l'impianto Pier 96. L'impianto di cernita e smistamento dei rifiuti è tra i più efficienti al mondo.

Al Pier 96 arrivano 650 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati(!!), cioè non differenziati dalla popolazione.
Basterebbero 6 impianti del genere per risolvere il problema rifiuti in Campania. Dato che ogni impianto del genere costa 38 milioni di dollari (al cambio di oggi circa 26 milioni di euro), se la matematica non è un'opinione, il costo per una regione come la campania sarebbe pari a 26 milioni di euro per ogni impianto x 6 impianti = 156 milioni di euro circa.
Il solo inceneritore di acerra è costato oltre 400 milioni di euro, senza contare i costi sostenuti per la realizzazione degli impianti da C.D.R. (Combustibile Da Rifiuti) che "creano" il combustibile per gli inceneritori.
L'inceneritore dà lavoro a poche decine di persone, il Pier 96 a giudicare dalle immagini del video che segue, molti di più.

Allora perché continuare a puntare sugli inceneritori? Per far arricchire i soliti noti?
Perché non puntare su impianti come il pier 96 che: costano meno, occuperebbero più persone e SOPRATTUTTO non inquinano ed eliminano quasi definitivamente il problema delle discariche??




Cogito ergo sum

venerdì 11 settembre 2009

Il signoraggio


Tempo fa vidi un filmato riguardo tale argomento, ne avevo capito la gravità, ma, come tutti, preso dalle mille faccende da portare a termine, lo avevo riposto in un angolo della mia mente. Sbagliando.

In pratica, quando si emette moneta, le banche devono avere una copertura aurea di eguale valore.
Nell'epoca della moneta elettronica non è più così e quindi tanta moneta esiste solo nei pc delle banche senza avere l'opportuna copertura.
Il costo di realizzo di una banconota (parlo del mero costo tipografico) è di circa 3 centesimi di euro al pezzo e, quindi, non essendoci copertura aurea, si può dire che su ogni baconota, la banca ci guadagni circa il 100%.
Crea soldi, crea valore. Tale valore della moneta non si regge più sulla copertura aurea, ma sulla fiducia che riponiamo in quella moneta, sul fatto che la accettiamo e riconosciamo come tale.

Ho trovato questo video, su Facebook, pubblicato dal gruppo "INFORMARE PER RESISTERE", al quale vi invito ad iscrivervi.
Per maggiori informazioni sull'argomento: www.primit.it

Il video è a questo link:


Cogito ergo sum

venerdì 4 settembre 2009

Spallata alla Lega?


Fini propone di estendere la possibilità di votare agli immigrati sostenendo che il solo concetto di cittadinanza non sia sufficiente ''a favorire l'integrazione dei lavoratori stranieri e delle loro famiglie nel tessuto sociale''.

Belle parole e davvero giuste, il sospetto è, però, che siano state pronunciate solo per minacciare la Lega che alle ultime elezioni ha conquistato tanti voti ed ultimamente ha "sparato" una serie di proposte di legge facendo leva su ciò.
Berlusconi pur di mantenere in piedi il Governo ha accettato tutto, o quasi.
Fini non ci sta e cerca di tenere a bada gli amici-nemici.
Vedremo come andrà a finire.

Cogito ergo sum

martedì 18 agosto 2009

Chiuso per ferie


Il blog riprenderà le pubblicazioni a Settembre.

domenica 16 agosto 2009

"Chi si fa i fatti propri campa cent'anni...sono gli altri a crepare."

Le tragedie non avvengono mai per caso.

Ecco cosa accade in Trenitalia e come si cerca di "migliorare" la situazione.


Dante De Angelis, ferroviere, 28 anni di servizio. Delegato alla sicurezza.

Licenziato da Trenitalia il 15 agosto 2008 perché, con le sue dichiarazioni, avrebbe daneggiato l'immagine dell'azienda. Da allora, prosegue una battaglia legale per farsi reintegrare nel posto di lavoro. Da allora, molte delle sue accuse e delle sue preoccupazioni si sono rivelate tragicamente fondate.
Guardate questi video, di un intervista rilasciata da Dante il 30 giugno del 2009:

I PENDOLINI SPEZZATI:


LE PORTE KILLER:


LA SOLITUDINE DEL MACCHINISTA:


I TRENI MERCI ABBANDONATI:


Inoltre, spero ci sia qualcuno che abbia il coraggio di pubblicarli in bella vista sul suo sito web.

L'Ad di FS Mauro Moretti è stato "gelato" dalle parole del Procuratore Generale di Firenze Beniamino Deidda:

"Tutto ciò che circola sulla rete ferroviaria italiana, deve essere a norma, e Trenitalia ne è responsabile"

Infatti dopo queste parole, sia lui che i vertici di Fs, sono entrati nel più assoluto silenzio.
Ed era anche l'ora, perchè era 3 giorni che non facevano altro che scaricare responsabilità su altri soggetti.
Anche Fs ha le sue responsabilità!
Saluti.
Marco Bazzoni-Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Operaio metalmeccanico-Firenze.

[Fonte: www.stefanomontanari.net]

Per conservare il posto di lavoro Dante De Angelis avrebbe dovuto stare zitto, essere omertoso. Che novità per la nostra Italia.

Cogito ergo sum

venerdì 14 agosto 2009

Fu la Campania felix

Un paio di mesi fa ho letto il libro di Paolo Rabitti "Ecoballe", che raccomando a chiunque voglia sapere come siano andate davvero le cose in campania negli ultimi 15 anni nel settore rifiuti e voglia, quindi, andare oltre le demagogiche conclusioni a cui sono giunti i giornali.
Paolo Rabitti è un Ingegnere che è stato c.t.u. (consulente tecnico d'ufficio) nei maggiori processi relativi ai reati contro l'ambiente compiuti in Italia, come il caso di Porto Tolle, Porto Marghera, Brindisi.
Il libro spiega come tutta la situazione sia stata creata apposta da A.B.I. ed Impregilo, avallata dai governi di centro-sinistra e di centro-destra e subita dalla popolazione.
Oggi gli stessi contenuti del libro sono diventati un docu-film.

Ecco a voi "Una montagna di balle".
Il film per chi vuole capire cosa è successo affinchè non si ripeta più.


P.S.: attenzione il film è diviso in 10 parti, non fermatevi dopo la prima.

Cogito ergo sum

giovedì 6 agosto 2009

Siamo proprio dei masochisti


Su "la Repubblica" di ieri è comparso un articolo che spiegava quanto la vita fosse meno cara in Italia meridionale rispetto a quella settentrionale, facendo in qualche modo da spot promozionale per il ritorno delle c.d. gabbie salariali richieste qualche giorno prima dal Ministro per la Semplificazione normativa, il leghista Roberto Calderoli.
L'autrice dell'articolo, Luisa Grion, evidenzia dati verissimi, ma dimentica di spiegarne il perché.
La spiegazione è nello studio condotto dall'ISTAT riguardo il lavoro non regolare svolto in ogni provincia italiana (di cui ho riportato una figura). Lo studio è relativo all'anno 2003 , ma le proporzioni tra le due zone del Paese rimangono immutate tutt'oggi.

Risulta, quindi, semplice capire il perchè di questa grande differenza nel costo della vita.
Se un negoziante compra merce per TOT. € a questi deve sommarci prima X €, che sono tutti gli altri costi che sostiene, compreso il costo dei contributi da pagare ai dipendenti e dopo Y € che è il suo margine di guadagno (mark-up).

Il lavoro sommerso, in quanto tale, non prevede che siano pagati contributi ai lavoratori. Di qui il ragionamento per cui la componente X per i commercianti che sfruttano i lavoratori è evidentemente minore. Ecco perché i prezzi sono più bassi!

A questo si somma il fatto che in tali zone, causa l'eccesso di offerta di lavoro, le retribuzioni nette, ancorché in nero e quindi non regolamentate, sono più basse di quelle elargite più a nord.
Quindi nel bilancio del negoziante disonesto anche la voce "costo del lavoro" risulta essere minore rispetto a chi rispetta la legge. Ecco perché i prezzi sono più bassi!

Questi lavoratori, guadagnando meno dei colleghi (spesso parenti) che lavorano in Italia settentrionale, devono pur prendere casa ed ovviamente non possono permettersi di pagare gli affitti che si pagano nel lì dove le retribuzioni sono maggiori. Ecco perché i canoni d'affitto sono più bassi!

Questi due fenomeni (lavoro sommerso, eccesso d'offerta) sono tipici dell'Italia meridionale. Ecco perché i prezzi sono più bassi!

Se uno di questi commercianti volesse diventare onesto ed assumersi tutti i costi che si assume un suo collega settentrionale, cosa succederebbe? Dovrebbe alzare i prezzi. Poi cosa altro succederebbe? I clienti vedendo che lui ha prezzi più alti degli altri non compreranno più da lui, o lo faranno molto meno. Il negoziante è andato fuori mercato e chiude.

Quindi non si può puntare il dito contro il singolo negoziante, ma bisognerebbe attuare una politica economica seria (altro che cassa del mezzogiorno o nuova banca per il sud) per risollevare queste zone, incominciando ad investire e dando lavoro, in modo da far diminuire l'eccesso d'offerta. Di conseguenza sparirà anche il lavoro sommerso.
Unico problema: la criminalità organizzata.
Questo è l'unico vero problema del meridione, il primo politico che lo segnerà al primo punto del suo programma avra il mio voto. Non ne ho ancora visto nessuno.
Ribadisco: i due punti fondamentali per la rinascita del meridione sono la lotta alla criminalità organizzata e la creazione di posti di lavoro.

Tornando alle gabbie salariali, credo che la soluzione non sia questa. Si dovrebbe diminuire lo stipendio dei meridionali (ma quali?quei pochi in regola), cosa che nessun Governo farebbe mai, tantomeno questo che è schiavo dei voti meridionali, oppure aumentare lo stipendio dei dipendenti settentrionali, cosa che all'elettorato delle Lega farebbe piacere. Ecco perchè, Calderoli ha buttato il sasso nello stagno.
Non certo per risollevare l'economia italiana, ma per una manciata di voti.


P.S.: Dalla descrizione dell'articolo sembra quasi che il sud sia un paradiso. Vorrei solo ricordare che negli ultimi 11 anni 700 mila persone (compreso me) sono emigrate dal sud al nord.

Siamo proprio dei masochisti.


Cogito ergo sum

martedì 4 agosto 2009

Tu quoque Brute fili mi

Personalmente provavo simpatia per il suo partito e le loro battaglie, ma dopo questa inchiesta, la sua credibilità ai miei occhi crolla.
Lui che sembra essere l'unico oppositore serio al regime, lui che sollevò la questione morale, non fa corrispondere i fatti alle parole.

"La voce della Campania" realizzò un dossier, "Il bell'Antonio", che fu prontamente riportato dalla Casa delle legalità che svela come Di Pietro approfitti dei rimborsi elettorali destinati all'I.D.V. (ma quali?) per arricchirsi.

Il percorso compiuto dai soldi è facile da tracciare.
  1. L'I.D.V. riceve i rimborsi per le spese sostenute durante le campagne elettorali a valle di ogni turno di votazione (europea, regionale, provinciale, ecc...). Si rammenta che i rimborsi non sono corrisposti dopo la presentazione di una fattura, ma sono calcolati nella misura di 5 euro per ogni avente diritto al voto (sia che si rechi alle urne, sia che non lo faccia) a patto che si superio il 4% e che sono sistematicamente superiori alle spese sostenute (vedi tabella).
  2. Di Pietro, secondo lo Statuto dell'I.D.V., ha pieni ed unici poteri e decide su tutto.
  3. Il "Bell'Antonio" decide così di affittare due immobili per conto dell'I.D.V., per i quali viene corrisposto regolarmente il canone d'affitto. Qual è il problema? Vedi punto 4.
  4. La società proprietaria dell'immobile è la "Antocri s.r.l." che ha acquistato con un mutuo i due immobili ed ha come entrata i soli canoni d'affitto. In pratica pagava il mutuo con il canone d'affitto. Qual è il problema? Vedi punto 5.
  5. Il socio unico della "Antocri s.r.l." è...Antonio Di Pietro. Ecco il problema.
In pratica Di Pietro., che avendo i poteri per farlo, decideva come investire i soldi dell'I.D.V., finanziava una sua società.

Di Pietro, in sua difesa, afferma che non c'è nulla di male nel fatto che nella veste di Presidente (titolare unico) dell'Italia dei Valori abbia preso in affitto due immobili dalla società AN.TO.CRI. di Antonio Di Pietro, socio unico...
Di Pietro afferma che "è legittimo" che la sua Italia dei Valori utilizzi i propri fondi derivanti dairimborsi elettorali (la nuova formula del finanziamento pubblico ai partiti) per pagare l'affittoall'AN.TO.CRI. di Antonio Di Pietro, che, attraverso queste entrate sicure può pagare più agevolmente le rate dei mutui con cui ha acquistato gli immobili che resteranno al patrimonio dell'unico socio dell'AN.TO.CRI., ovvero di Antonio Di Pietro.

I documenti che provano quanto detto e quanto detto da Di Pietro in sua difesa sono in questa pagina del sito della "Casa della legalità".

Dopo queste notizie, davvero non riesco ad intravedere una forza politica che possa opporsi in modo credibile al regime Berlusconiano.

E' triste avere Berlusconi al Governo, ma è ancora più triste non avere un'alternativa valida.

Cogito ergo sum


sabato 1 agosto 2009

C.v.d.

L'ultimo post affrontava la questione della concessione di fondi alla Sicilia per ricomporre spaccature interne alla maggiornaza e per far rientrare la minaccia della creazione di un partito del sud.
Il governatore Lombardo accoglie la notizia con un "Super ok" e mette in naftalina il progetto riguardante il partito del sud.
Lo potrà tirar fuori la prossima volta che vorrà ottenere qualcosa è, proprio come dice lui, "una spoada di damocle".
Soldi sbloccati, creazione del partito del sud scongiurato.
Adesso bisogna solo vedere cosa accadrà sul fronte Riina e su quello Ciancimino. Aspetteremo novità...

Di seguito l'articolo de "la Repubblica":

ROMA - L'annuncio era arrivato nella cena di ieri sera tra Silvio Berlusconi e i dissidenti siciliani del Pdl. Dopo giorni di tensioni tra il Cavaliere e l'Mpa di Raffaele Lombardo, dopo le minacce di dare vita ad un Pdl del Sud da parte lanciata da Gianfranco Micciché, il braccio di ferro si è concluso: il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha dato via libera allo sblocco di 4miliardi e 313 milioni di euro di Fondi per le aree sotto-utilizzate (Fas) destinati alla Sicilia. Il 43% sarà dedicato ai progetti per infrastrutture.

In pratica quello che chiedeva Lombardo che non aveva esitato a chiamare fuori l'Mpa dal vincolo di maggioranza. E oggi il governatore siciliano non nasconde l'entusiasmo : "Il mio è un super ok".

Poi tocca al ministro dell'Economia Giulio Tremonti spiegare come il Mezzogiorno sia "una questione nazionale". Per la quale serve "un piano che va operato con strumenti speciali". Berlusconi aveva parlato di un nuovo piano Marshall. Tremonti evita paragoni ma spiega: "E' necessaria una visione politica più generale. Sono chiuse per sempre le discussioni di un nord contro il sud. Creeremo una struttura per il sud. Non so se sarà una cassa per il mezzogiorno, ma il senso politico è quello". Poi il ministro entra nel dettaglio: " Ci saranno investimenti in strutture a supporto della legalità (caserme e carceri) e infine la fiscalità. Si è deciso di avviare esperimenti di fiscalità di vantaggio (o speciale come si chiama con il federalismo) compatibili con il quadro europeo e logici nella nostra strategia".

Si parte con la Sicilia ma, assicura Berlusconi, non ci si fermerà con l'isola. "L'approvazione del piano attuativo regionale della Sicilia varrà anche per tutte le altre regioni del sud. Abbiamo già aperto un tavolo con la Puglia e le altre regioni meridionali. Se le regioni approveranno i loro par non escludo una convocazione del Cipe durante la pausa estiva" spiega il premier.

Le polemiche dei giorni scorsi restano sullo sfondo. Dopo la continua minaccia di dare vita ad un Pdl del Sud, "i ribelli" rientrano nei ranghi. D'altronde che l'aria fosse cambiata si era capito dopo la cena di ieri sera durante la quale il Cavaliere aveva annunciato l'arrivo dei Fondi, stoppando la nasciata di un nuovo partito. "Sono particolarmente soddisfatta delle decisioni del Cipe. E' la fine di una fase di dialettica interna"afferma il ministro dell'Ambiente, la siciliana Stefania Prestigiacomo. E anche Gianfranco Miccichè sottolinea: "Quello approvato oggi dal Cipe è il Par della pace". Tutto risolto dunque? Per ora, ma sul fututo Lombardo non si sbilancia: "Il partito del Sud? "Rimane una spada di Damocle...". Piazzata sulla testa di Berlusconi.

Nel frattempo il Pd attacca. "Il Sud è stato tradito da un anno di governo Berlusconi" dice Dario Franceschini. Per il segretario del Pd lo sblocco dei fondi Fas da parte del Cipe "è una presa in giro" perchè "era una scelta obbligatoria e i soldi in cassa ci saranno solo dal 2010". Tra l'altro, hanno sottolineato Franceschini e il responsabile del Mezzogiorno del Pd, Sergio D'Antoni, "sono stati tolti al Sud 35 miliardi e questo significa meno strade, meno sostegno alle imprese, meno ferrovie, meno tutto". Critica anche l'Idv che, per bocca del capogruppo alla Camera Massimo Donadi, parla di "corruzione politica". "Il presidente del Consiglio - spiega Donadi - utilizza per il meridione soldi che in realtà non ci sono o che vengono sottratti ad altre importanti voci di bilancio. Denaro che compare e scompare all'improvviso come in un gioco di magia, a seconda di chi tira per la giacchetta il Governo".


Cogito ergo sum

giovedì 30 luglio 2009

4 miliardi di buoni motivi per...


"La pluralità dell'attività posta in essere da Dell'Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l'altro offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici.
[...] Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perchè era in corso il dibattimento di questo processo penale."

Così recita la sentenza di condanna del tribunale di Palermo nei confronti di Marcello Dell'Utri che gli ha inflitto nove anni di reclusione (in primo grado) con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il senatore è stato anche condannato a due anni di libertà vigilata, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni (per un totale di 70.000 euro) alle parti civili, il Comune e la Provincia di Palermo.

Dalla sentenza si evince chiaramente che Forza Italia, di cui Dell'Utri è anche il fondatore, ha sempre potuto contare sui voti di parte dei siciliani grazie ai "precisi vantaggi" promessi alla mafia.

Io faccio un "piacere" a te e tu dai un voto a me.

Adesso, però, cosa succede? Potrebbe nascere un partito per il sud? Perchè? Qualche promessa non è stata mantenuta?
Questo potrebbe significare crollo del consenso per il Pdl in sicilia .
Sono arrivati più messaggi che intendevano far capire che le cose non stavano andando bene.
  • Riina dopo 17 anni ritrova la voce e dice che Borsellino è stato ucciso da "loro". Ad Alfa e Beta, che sono stati indagati a Caltanissetta come mandanti della strage di Via D'Amelio (e di Capaci), dopo questa dichiarazione, va di traverso il viagra.
  • Ciancimino jr. dice che lì da qualche parte ci dovrebbe essere il "papello" che racchiude gli accordi ai quali si è giunti dopo la trattativa tra stato (con la "s" minuscola) e mafia del '92.
  • La già citate agitazioni all'interno della giunta Lombardo.
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (C.IP.E.) che ha il compito di programmare la politica economica a livello, nazionale, europeo ed internazionale ( in parole povere: decide dove e quanto investire) venerdì si riunirà e probabilmente deciderà di sbolccare fondi a favore della sicilia, circa 4 miliardi di euro (8.000 miliardi circa di lire!!!!!).

Scommettiamo che dopo lo sblocco di questi fondi anche tutte le polemiche sopra citate risulteranno vane?



Cogito ergo sum

mercoledì 29 luglio 2009

Giovanni è rimasto solo.


Leggendo il blog del Procuratore aggiunto di Torino Bruno Tinti, ho trovato un post che descrive alla perfezione ed in modo sarcastico ciò che accadrà con l'entrata in vigore della legge sulle intercettazioni o meglio del d.d.l. sicurezza.
Noto che si cerca sempre di mascherare con parole rassicuranti, cose che non lo sono per nulla.
Così come chiamano d.l. anticrisi, di cui ho scritto ieri, qualcosa che altro non è che il d.l. riciclaggio, chiamano d.d.l. sicurezza quello che dovrebbe essere chiamato d.d.l. insicurezza per i motivi che Tinti di seguito spiegherà benissimo.

Comune denominatore di entrambe le leggi è il favorire l'espansione ed il rafforzamento delle organizzazioni criminali.
Il d.l. riciclaggio porta soldi puliti ed il d.d.l. insicurezza porta impunità.

Lasciando impunite le organizzazioni criminali, rimarranno impuniti anche i personaggi che le "proteggono" politicamente.

Cedo la parola a Tinti:

Dice la nuova legge che, “nei procedimenti contro ignoti, l’autorizzazione a disporre le intercettazioni è data, su richiesta della persona offesa, relativamente alle utenze e ai luoghi nella disponibilità della stessa, al solo fine di identificare l’autore del reato”.

Proviamo a calare questa norma in un esempio che ci farà capire bene come funzionano le cose.
Allora: l’autosalone di Giovanni, titolare di un’avviata concessionaria, viene distrutto da un incendio. Intervengono i pompieri e scoprono i resti di una tanica di benzina e di alcuni stracci semi carbonizzati: incendio doloso.

Che fa il Pubblico Ministero, allo stato attuale della legislazione, con la nuova legge sulle intercettazioni non ancora in vigore?
Manda a chiamare Giovanni e lo interroga: hai avuto richieste estorsive (cioè: ti è stato chiesto di pagare il pizzo)? No, dice Giovanni. Hai qualche nemico che ce l’ha con te per qualche ragione? No, dice Giovanni. Ma chi può essere stato ad appiccare l’incendio? Quale motivo può aver avuto? Boh, dice Giovanni.

Il PM naturalmente non crede a una parola di quelle (poche) dette da Giovanni e gli mette sotto controllo i telefoni; quelli suoi, quelli dell’azienda, quelli della moglie, quelli dei suoi soci, quelli dei dipendenti, se magari scopre che ne ha una, quelli dell’amante, Giuditta. Dopo un po’ scopre che Giuditta riceve una telefonata da un telefono intestato a uno sconosciuto (Giuseppe detto Pippo, che si scoprirà essere un altro suo amante). E, nel corso di questa telefonata, i due parlano dell’incendio, della bella lezione data a quel cornuto, del fatto che adesso vedremo se non pagherà, e concordano che Giuditta andrà a spiegargli che il milione di euro, che già gli avevano chiesto, adesso è diventato uno e mezzo e che sarà bene darlo a lei, Giuditta, in tutta fretta, ad evitare altri problemi.

Il PM riflette tra sé sulla perfidia delle donne, abbandona immediatamente le intercettazioni nei confronti di tutti gli altri e “mette sotto” il telefono di Pippo. Scopre così che Pippo è un associato al clan di Calogero, mafioso pericolosissimo se mai ce ne è stato uno; e che Calogero è il beneficiario finale del milione e mezzo di euro e del pizzo futuro che Giovanni certamente da quel momento pagherà. A questo punto l’indagine è avviata, altre intercettazioni, pedinamenti, arresti, si scoprono altre vittime e altri “pizzi”; e insomma tutto quello che si fa in un procedimento di questo tipo. Calogero, Pippo, Giuditta e altri mafiosi vengono processati e condannati e i cittadini vivono un po’ più tranquilli.

Che succederà con la nuova legge?
Prima di tutto non si mette sotto controllo nemmeno un telefono; perché, come ho detto, per farlo occorre la richiesta della persona offesa, cioè Giovanni. E siccome Giovanni sta ancora tremando per la paura, continua a dire che nessuno gli ha chiesto niente, nessuno lo ha minacciato, nessuno ce l’ha con lui, l’ultima cosa che fa è quella di chiedere al PM di mettergli sotto controllo i telefoni. “Ma no, dottore, è inutile, non si scoprirebbe niente, è certamente uno sbaglio, io poi ci tengo alla mia privacy”. Sicché l’indagine si ferma prima ancora di cominciare.

E’ anche vero che, per i reati di mafia (e terrorismo, sequestri di persona) le intercettazioni si possono disporre “quando vi sono sufficienti indizi di reato” (e in questo caso ci sono, l’incendio è doloso); il che vuol dire che il PM della richiesta di Giovanni potrebbe pure fare a meno; senza dire niente a nessuno, potrebbe mettere sotto controllo i telefoni di tutte quelle persone che ho elencato prima.

Ma il punto è: e chi lo dice che questo incendio è stato appiccato dai mafiosi a scopo estorsivo? Mica c’è la firma “clan di Calogero - mafia S.p.A.” sulla tanica di benzina. E se l’estorsione l’ha fatta un dipendente licenziato? O Giuditta (vi ricordate, l’amante di Giovanni) cui Giovanni ha appena detto che la vuole lasciare per tornare in seno alla famiglia? O uno dei soci che ha contrasti con Giovanni nella gestione della società? O un concorrente che vuole far fuori l’azienda di Giovanni dal mercato?Come si fa a dire che si tratta di un reato di mafia? Eh, infatti non si fa: prove o anche solo indizi che si tratta di reato di mafia non ce n’è; a meno di non stabilire che tutte le estorsioni che avvengono in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia (sapete, le famose 4 Regioni in cui lo Stato ha perso il controllo del territorio) sono di natura mafiosa. Ma questo è un principio di diritto un po’ azzardato ….; e sono sicuro che, le Pro Loco, i Governatori, i Sindaci, gli Assessori e i cittadini tutti di queste Regioni avrebbero qualcosa da ridire; per non parlare della Corte di Cassazione chiamata a pronunciarsi su un principio di diritto come questo. E poi, che si fa se l’incendio capita in Friuli Venezia Giulia?

Quindi no mafia, no intercettazioni; no richiesta di Giovanni, no intercettazioni; no intercettazioni, no scoperta di Giuditta, Pippo, Calogero e tutti gli altri; no scoperta di Giuditta etc., no processo; no processo, no prigione per i mafiosi; no prigione per i mafiosi, no sicurezza per i cittadini; no sicurezza, sì pizzo. Grande successo per la legalità.

Ma supponiamo che Giovanni, vuoi perché è coraggioso, vuoi perché è stufo, vuoi perché si fida della Giustizia e dello Stato (???), dica al PM che da qualche tempo qualcuno gli chiede soldi; non sa chi è e non sa a chi fa capo; però basta, mettimi sotto controllo i telefoni; e il PM, che non crede alle sue orecchie, lo fa. Si va avanti per un po’ ma nessun risultato. Perché? Perché vi ricordate che la telefonata che dà il via alle indagini è quella tra Giuditta e Pippo, i cui telefoni non sono tra “le utenze” nella disponibilità di Giovanni; sicché il PM, anche se sa che esiste Giuditta, non può “metterle sotto” il telefono. No intercettazione telefono Giuditta, no identificazione di Pippo; no identificazione di Pippo, no identificazione di Calogero etc. etc.

E comunque, la rete può restare tesa per i soliti 60 giorni perché, alla scadenza, si molla tutto. Sicché magari Pippo fa una telefonata a Giovanni al giorno 61, sarebbe il momento buono per identificare il telefono di Pippo e quindi lui; però niente da fare, i telefoni di Giovanni non sono più sotto controllo. E, alla sfiga non c’è limite, ovviamente Giovanni non sa che Giuditta ha un altro amante e quindi non conosce Pippo; sicché non può dare indicazioni che portino alla sua identificazione.
No identificazione Pippo, no identificazione Calogero etc. etc.

Ma perché non chiediamo a George Cloneey (che sempre cittadino americano è; lì, con buona pace del ministro Alfano, le intercettazioni le fanno, altro che se le fanno) che cosa ne pensa? Magari facciamo una sottoscrizione per fargli fare un altro spot.

Cogito Ergo Sum

martedì 28 luglio 2009

Lavatrice statale a disposizione: avanti signori!

Oggi la camera ha approvato il decreto legge anticrisi ed in grembo ad esso lo scudo fiscale.

Mascherato dietro questa definizione rassicurante c'è qualcosa che non lo è affatto.

Con lo scudo fiscale si farà sì che i capitali che sono stati esportati, perchè provenienti da attività illegali, e quindi non tassati secondo il regime fiscale al quale tutti noi onesti lavoratori siamo sottoposti, potranno comodamente e legalmente tornare in patria lasciando il 5% della somma alla banca che funge da esattore e poi li trasferisce allo Stato.

Quegli stessi capitali che, se prodotti legalmente in Italia sarebbero stati tassati al 50% sia a me che a voi, rientrano in Italia a patto che i mafiosicammorristindgranghetisti lascino cadere qualche briciola dalla tasca, che il sempre chino Tremonti provvederà a raccogliere da terra.

Qualcuno dice: "...ma lo fa anche Obama!" - come se questa fosse una giustificazione.
Innanzitutto gli statunitensi mantengono un minimo equità seppur solo a livello matematico, infatti i capitali che rientreranno saranno tassati alla stessa aliquota alla quale sarebbero stati tassati in patria (ciò comunque non giustifica l'operazione visto il modo in cui sono stati guadagnati) con tanto di obbligo di riportare nome e cognome della persona che chiede il rientro dei capitali.
In Italia il tutto avverrà in forma anonima ed a tariffa scontata.
Quest'operazione ha un solo nome: riciclaggio!


"Avanti signori la lavatrice statale è aperta, prezzi modici e riuscita della furbata garantita!"


P.s.: il d.l. sarà discusso nei prossimi giorni al senato.
P.p.s.: nel video successivo, l'On.Barbato (non è quello dello sputo!) spiega cosa è lo scudo fiscale e chi favorisce.



Cogito Ergo Sum

sabato 25 luglio 2009

Vaccino? No, grazie.

La diffusione del virus A (H1N1) si sta avvicinando a coinvolgere "il 100% del pianeta". Lo ha detto oggi a Ginevra il portavoce dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Gregory Hartl. Almeno 160 Paesi o territori su un totale di 193 aderenti all'Oms sono stati interessati dal virus.

Bisognerebbe misurare le parole e dire che il virus A potrebbe coinvolgere il "100% dei Paesi", non lasciando così intendere che potrebbe estendersi al 100% della popolazione mondiale e generando ansie. O forse l'intento è proprio questo?


L'articolo continua dicendo: "... [è] un virus a bassa virulenza e con effetti clinici contenuti (pari a quelli di una normale influenza stagionale) ma, appunto, con un altissimo tasso di diffusione." ha detto Hartl.


Quindi non è nient'altro che una banale influenza.


Mi sorgono spontanee due domande:
  1. Perché tutto questo allarmismo?

  2. Perché l'O.M.S. ha il potere di rendere obbligatorio tale vaccino?
Riguardo la prima riporto semplicemente dei dati.


Influenza dovuta al virus A:
Casi di contagio: 151.656, morti: 943, percentuale morti rispetto ai casi di contagio: 0.6 %.


Influenza "stagionale":
Casi di contagio: dai 3 ai 5 milioni all'anno, morti: circa 500 mila all'anno, percentuale morti rispetto ai casi di contagio: 10 - 16,7%.


Dati alla mano il Virus A è molto meno "forte" di quello che affrontiamo ogni anno.


La mia domanda quindi non trova risposte, ma sospetti.
Tali sospetti aumentano in modo esponenziale quando leggo che a produrre il vaccino sarà la famigerta Baxter. Proprio l'azienda farmaceutica che inquinò i vaccini per l'influenza stagionale con una certa quantità di virus dell'aviaria, per la cura della quale essa stessa produceva il vaccino.


Questi dati fanno correre il mio pensiero alla seconda domanda che non riesco a soddisfare se non con una congettura: che ci sia in atto un complotto per fra arricchire qualcuno?


In questo video Dottoressa Rima Laibow, Direttore Medico della Natural Solutions Foundation, ci fa il punto della situazione.




Cogito Ergo Sum